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Cos’è il fondo pensione

Un fondo pensione è una soluzione di previdenza complementare che permette di beneficiare di numerosi vantaggi, tutti a norma di legge. La pensione integrativa va infatti ad affiancare la pensione pubblica erogata dallo Stato, la cosiddetta pensione di primo pilastro.

Come funziona il fondo pensione? Il lavoratore semplicemente versa una quota dei propri guadagni per garantirsi prestazioni previdenziali che vanno ad aggiungersi alla pensione obbligatoria. Disporre di una pensione integrativa aumenta la possibilità di riuscire a coprire con serenità le spese quotidiane e mantenere inalterato il proprio tenore di vita per tutto il periodo di pensionamento.

lavoratori dipendenti possono in genere aderire anche soltanto versando il TFR, senza dover necessariamente corrispondere una somma aggiuntiva.

La nostra soluzione

Crearsi una pensione integrativa oggi presenta più di un’opportunità, sia per la varietà delle proposte assicurative, sia per i vantaggi fiscali previsti dalla legge. Così potrai affrontare con più serenità il tuo avvenire e sostenere il tuo tenore di vita anche negli anni successivi alla pensione.

Un’entrata costante

Affianchi una rendita vitalizia integrativa alla tua pensione pubblica o a quella della tua categoria professionale di appartenenza

Libertà di cambiare

Decidi liberamente quando e quanto versare, secondo le diverse esigenze e disponibilità economiche del momento

Benefici fiscali

Ogni anno puoi dedurre dal tuo reddito imponibile i contributi versati fino a 5.164,57 euro. Inoltre, benefici della tassazione agevolata sui rendimenti provenienti dalla gestione finanziaria e sulla prestazione pensionistica

Quando conviene aprire un fondo pensione

La previdenza integrativa è utile per tutte le tipologie di lavoratori: dipendenti, liberi professionisti e autonomi, soci di cooperative, cittadini titolari di redditi fuori dal lavoro e familiari a carico.

Sono però soprattutto i più giovani a correre il rischio di percepire una pensione obbligatoria al di sotto del 50% dell’ultimo reddito. Una somma di denaro aggiuntiva alla pensione pubblica diventa quindi spesso necessaria in particolare per questa categoria.

Aderire a un fondo pensione comporta una serie di vantaggi:

  • il fondo pensione in genere non prevede costi di attivazione;
  • i premi versati sono deducibili dal reddito imponibile fino ad un massimo di 5.164,57 € l’anno;
  • la tassazione sulle plusvalenze è al 20% anziché al 27%, come invece accade per altri prodotti finanziari;
  • le quote investite in un fondo pensione sono altamente salvaguardate, quindi non si corre il rischio di perdere il proprio patrimonio.

Prima di procedere con un fondo pensione online o tradizionale analizza la tua situazione pensionistica: valuta l’arco di tempo che ti separa dal pensionamento, la tua situazione economica, la tua capacità contributiva attuale e prospettica e il livello di rischio che vuoi sostenere, per pianificare al meglio i versamenti a seconda delle tue necessità.

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Domande frequenti: fondo pensione

A cosa serve?2024-08-30T11:24:01+02:00

L’adesione a un fondo pensione aperto consente di:

  • destinare parte dei tuoi risparmi per integrare la tua pensione di base e ricevere una pensione complementare, anche reversibile (in favore del coniuge o di altri beneficiari da te designati);
  • affrontare eventuali difficoltà personali e lavorative (ad esempio, spese sanitarie per te, per il tuo coniuge e figli, acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione, anche dei tuoi figli, inoccupazione);
  • agevolare l’uscita dal mondo del lavoro e la transizione verso il pensionamento.

 

Al risparmio previdenziale lo Stato riconosce specifiche agevolazioni fiscali.

Come funziona?2024-08-30T11:24:18+02:00

Il fondo pensione aperto prevede per ogni iscritto un conto pensionistico individuale su cui affluiscono i suoi versamenti contributivi. Le somme versate sono custodite presso un depositario autorizzato (una banca o un’impresa di investimento) e investite nei mercati finanziari, allo scopo di ottenere rendimenti che nel tempo accrescano il capitale accantonato e permettano di conseguire prestazioni pensionistiche integrative rispetto alla previdenza obbligatoria.

Le prestazioni di cui beneficerai dipenderanno dall’importo complessivo dei contributi versati, dalla durata del periodo di contribuzione, dai costi sostenuti e dai rendimenti ottenuti con l’investimento sui mercati finanziari.

Quali contributi e quali linee di investimento?2024-08-30T11:25:30+02:00

Sulla tua posizione individuale puoi versare la quota annua del Trattamento di fine rapporto (TFR), nella misura fissata dagli accordi, il tuo contributo individuale, se lo desideri anche in misura maggiore di quanto previsto dagli accordi, e il contributo aggiuntivo dell’azienda. Attenzione: potrai ricevere il contributo aziendale solo se versi il tuo contributo.

In base alla tua propensione al rischio e agli anni che ti separano dalla pensione, puoi investire i tuoi risparmi scegliendo fra le linee di investimento (garantite, obbligazionarie, bilanciate e azionarie) che il fondo ti offre.

L’importo dei versamenti e la scelta della linea di investimento possono essere sempre modificati nel corso del periodo dell’adesione.

Che tipo di prestazioni puoi ottenere?2024-08-30T11:26:43+02:00

Al momento del pensionamento e, a condizione di avere almeno cinque anni di partecipazione al fondo, puoi ricevere:

  • tutto il capitale accumulato in rendita, che costituirà la tua pensione complementare;
  • fino a un massimo del 50% del montante accumulato in un capitale e il restante in rendita;
  • tutta la tua posizione in capitale, ma solo se il 70% del montante accumulato ti dà una rendita annua inferiore al 50% dell’assegno sociale.

La pensione complementare può essere reversibile sia al coniuge, sia a un’altra persona da te indicata. In caso di premorienza durante la fase di accumulo il capitale può essere riscattato dai tuoi eredi o dalle persone che hai designato.

 

 

Prima dell’età pensionabile, puoi prelevare tutto o parte del capitale per far fronte a eventi inattesi:

 

ANTICIPAZIONI

  • Spese sanitarie straordinarie documentate connesse a interventi e terapie conseguenti a gravissime condizioni (anche del tuo coniuge o dei tuoi figli).
    Quando: in qualsiasi momento.
    Quanto: fino al 75% del capitale accumulato.
    Tassazione: l’aliquota varia tra il 15% e il 9% in base agli anni di partecipazione alla previdenza complementare.
  • Acquisto e ristrutturazione documentati della prima casa di abitazione (per te e per i tuoi figli).
    Quando: dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare.
    Quanto: fino al 75% del capitale accumulato.
    Tassazione: si applica un’aliquota del 23%.
  • Motivi personali e familiari
    Quando: dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare.
    Quanto: fino al 30% del capitale accumulato.
    Tassazione: si applica un’aliquota del 23%
    Le richieste di anticipazione possono essere ripetute, anche con riferimento alla medesima causale, purché le somme ottenute non superino il limite massimo erogabile.

RISCATTI

Per altre situazioni è invece possibile riscattare in tutto o in parte la propria posizione individuale:

  • Invalidità permanente o inoccupazione superiore ai 48 mesi, dimissioni o licenziamento, decesso dell’aderente.
    Quanto: tutta la posizione individuale.
    Quando: in qualsiasi momento al verificarsi delle situazioni indicate nella normativa
    Tassazione: Si applica un’aliquota del 23% per i riscatti della posizione individuale per dimissioni e licenziamento; negli altri casi è prevista un’aliquota agevolata, che varia tra il 15% e il 9%, in base al numero di anni di partecipazione alla previdenza complementare.
  • Inoccupazione non inferiore a 12 mesi (e non superiore a 48 mesi), ricorso da parte del datore di lavoro a mobilità, cassa integrazione guadagni, ordinaria o straordinaria.
    Quanto: fino ad un massimo del 50% della posizione individuale.
    Quando: in qualsiasi momento al verificarsi delle situazioni indicate nella normativa
    Tassazione: si applica un’aliquota agevolata che varia tra il 15% e il 9%, in base al numero di anni di partecipazione alla previdenza complementare.

In alternativa al riscatto, se ti mancano non più di 5 anni alla pensione di vecchiaia, puoi chiedere al fondo pensione il pagamento di una rendita integrativa temporanea anticipata (cosiddetta RITA). Per poterne beneficiare devi inoltre aver cessato l’attività lavorativa, avere almeno 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare e 20 anni di contribuzione alla previdenza obbligatoria. Puoi anche richiederla fino a 10 anni prima l’età pensionabile se sei inoccupato da più di 24 mesi. In entrambi i casi, la rendita ti verrà corrisposta fino al conseguimento dell’età per la pensione di vecchiaia prevista nel sistema pensionistico obbligatorio.

Ci sono agevolazioni fiscali?2024-08-30T11:27:45+02:00

Al risparmio previdenziale lo Stato riconosce specifiche agevolazioni fiscali:

  • contributi che versi al fondo sono deducibili dal reddito IRPEF fino a 5.164,57 euro l’anno, quindi paghi subito meno imposte sui redditi. Entro lo stesso limite puoi portare in deduzione anche i versamenti effettuati a favore di familiari fiscalmente a carico (non è invece inclusa nel limite di deducibilità la eventuale quota di TFR versato);
  • rendimenti della gestione finanziaria sono tassati con un’aliquota massima del 20% anziché del 26% come per la maggior parte delle forme di risparmio finanziario;
  • la pensione complementare e il capitale sono tassati con un’aliquota agevolata che varia tra il 15% e il 9% in base agli anni di partecipazione al fondo (viene tassata solo la parte relativa ai contributi precedentemente dedotti e alle quote di TFR versate);
  • le anticipazioni o i riscatti della posizione individuale per far fronte a spese impreviste personali o familiari sono tassati con un’aliquota agevolata che varia tra il 15% al 9% in base al numero di anni di partecipazione; per alcune tipologie di richieste (ad esempio l’anticipazione per ristrutturare o acquistare la prima casa di abitazione o il riscatto a seguito di dimissioni e licenziamento) si applica l’aliquota del 23%.